Atomo è il primo caffè molecolare, preparato senza caffè. Oggi, a causa soprattutto dei cambiamenti climatici, la produzione di caffè si è abbassata e pare sia a rischio, non è da escludere che nel prossimo futuro la quantità di caffè disponibile possa calare drasticamente.
L’ invenzione del caffè molecolare
“Con il cambiamento climatico, metà delle piantagioni di caffè non sosterranno più la crescita del caffè in 30 anni. Il cambiamento climatico sta portando a ulteriori deforestazioni, poiché le piantagioni di caffè continuano a “coltivare” una pratica in cui le piantagioni eliminano le foreste più in alto per coltivare più caffè. Atomo può ridurre la necessità di ulteriori deforestazioni e fornire una tazza di caffè con un gusto migliore.”
Lo dice Andy Kleisch, CEO della startup Atomo con sede a Seattle la stessa che sta infatti iniziando a lavorare su un caffè molecolare dal sapore decisamente simile a quello che tutti conosciamo (almeno così pare), tralasciando però l’utilizzo dei chicchi di caffè.
Il processo prevede un’analisi delle molecole del caffè che vengono sostituite in laboratorio con elementi sostenibili di origine vegetale.
Si ottiene quindi un prodotto simile al nostro caffè macinato da preparare poi con filtro o French Press. Oggi però non si conosce la ricetta reale che conduce al “prototipo” di Atomo e nemmeno gli ingredienti utilizzati per la sintesi molecolare
Queste le parole di Andy Kleisch: “Ci sono più di 1.000 composti in un solo chicco tostato e 40 di questi sono fondamentali per il gusto.
Questi composti chimici si ritrovano anche in altri ingredienti naturali. E partendo da qui abbiamo capito che potevamo ricreare il sapore del caffè, addirittura eliminando l’eccesso di amaro”.
Ma che gusto ha il caffè molecolare Atomo?
Al lancio Atomo verrà diffuso soltanto in una varietà generica. Tuttavia successivamente il caffè molecolare Atomo potrà essere in grado di emulare caratteristiche e varietà dei più diffusi caffè a cominciare da quelli provenienti da Colombia, Etiopia e Kenya ma anche in variante decaffeinata.
Atomo ha inoltre condotto un test (in incognito) per quanto riguarda il gusto del suo caffè all’Università di Washington. Pare che il 70% degli studenti che hanno testato il prodotto ha preferito il caffè molecolare Atomo rispetto a quelli offerti dagli altri brand presi in esame.
Il crowdfunding del caffè molecolare
Per promuovere la loro idea e farsi conoscere, la startup americana ha lanciato una campagna di crowdfunding su Kickstarter, una campagna di reward crowdfunding che offriva come ricompensa delle cialde per preparare un caffè molecolare.
“Atomo: abbiamo hackerato il chicco di caffè, abbiamo inventato il caffè molecolare” questo il titolo della campagna di successo.
Oltre 600 sostenitori e più di 22.000 dollari raccolti attraverso 6 diverse ricompense che partivano dai 19 fino ai 499 dollari, la ricompensa più alta prevedeva la fornitura di 3000 cialde di caffè molecolare all’esiguo costo di 0,17$ ognuna.
Il piano che sarà seguito da Atomo nella gestione dei fondi raccolti tramite Kickstarter seguirà lo schema che riportiamo sotto:
- Degustazione del prodotto
- Perfezionamento della formula
- Produzione delle differenti varietà
- Spedizioni
Proprio per quanto riguarda questo ultimo punto possiamo affermare che il caffè molecolare Atomo arriverà sul mercato già entro la fine del 2019.
Bisogna dire che Atomo mette però le mani avanti evidenziando due punti che riportiamo fedelmente qui sotto:
- Le cose potrebbero richiedere più tempo di quanto ci aspettassimo
- Potrebbe essere difficile o impossibile trovare ingredienti di derivazione naturale per ogni composto. Siate certi, faremo tutto il possibile per consegnare un prodotto di qualità in tempo. Durante tutta la campagna e oltre, riceverai aggiornamenti sui nostri progressi finché Atomo non sarà finalmente nella tua tazza
Bisognerà quindi attendere il termine della campagna di Atomo su Kickstarter e soprattutto la fine di questo 2019 per capire davvero che futuro potrà avere questo primo caffè molecolare.
Vedremo quanto sarà buono e se davvero riuscirà a sostituire il nostro caro vecchio caffè.
I casi di alimenti ingegnerizzati in laboratorio sono diversi ma fino ad ora nessuno fra questi è riuscito a farsi largo all’interno di un’alimentazione fondamentalmente tradizionalista. Sarà lo stesso per Atomo? Staremo a vedere.