Il successo di una campagna crowdfunding è ciò che al giorno d’oggi distingue una buona idea da un’idea di successo. In poche parole, perché il tuo progetto (qualunque esso sia) possa realizzarsi concretamente, devi convincere le persone a fidarsi di te e a investire in ciò che gli stai offrendo.
Una buona campagna crowdfunding quindi consente a un pubblico selezionato di venire a conoscenza della tua idea e finanziarla. Non solo: a differenza di altre opportunità di finanziamento, come i bandi del legislatore (regionale, nazionale ed europeo) il crowdfunding presenta molti vantaggi. Risulta più semplice da gestire, meno costoso e più immediato.
In Italia il fenomeno delle campagne crowdfunding è ancora poco conosciuto.
Negli ultimi tempi, però, il numero dei progetti che ricorrono a questa modalità e i risultati che raggiungono sono in costante espansione. Inoltre l’apertura in Italia di famose piattaforme estere di raccolta fondi (come la francese Ulule) è un segnale di forte crescita e rinnovato interesse.
Ma quali sono gli elementi che deve avere una buona campagna crowdfunding per funzionare?
Seguiamo le indicazioni di Alessandro Brunello, massimo esperto di crowdfunding, autore dei manuali più importanti sull’argomento e a sua volta curatore delle campagne di maggior successo in Italia, tra le quali Cam.TV che ha battuto tutti i record con oltre 3.200.000 Euro raccolti da circa 2.000 sostenitori. Brunello che ha seguito molti casi di successo individua appunto 3 fattori basilari e imprescindibili per il buon esito della campagna:
- L’idea: deve essere ambiziosa, ma non utopica. Deve legarsi a qualcosa di facilmente riconoscibile per l’utente ma mostrando un significativo miglioramento o innovazione. Può essere un più facile accesso a un prodotto o servizio o una versione migliore di qualcosa di già esistente
- La narrazione: lo storytelling deve essere appassionante e fornire al lettore/cliente una sensazione di unicità ed esclusività
- La scelta, che deve essere doppia. Innanzitutto su quale piattaforma di crowdfunding iniziare la campagna (in Italia le più famose sono Kickstarter, Indiegogo, Eppela e Mamacrowd). Poi in che modo ricompensare chi investe nel progetto.
Da questo punto di vista abbiamo diversi modelli di crowdfunding.
Ci sono le campagne reward-based, dove agli investitori viene corrisposto un premio non appena l’idea si concretizza (es: se si investe in un film, si ha in omaggio un biglietto per quel film o la citazione nei titoli di coda).
Poi c’è l’equity crowdfunding, che sta crescendo in maniera esponenziale. In questo caso chi finanzia la campagna investe direttamente nella società promotrice, diventando socio e condividendone quindi i futuri profitti.
Ma il modello di crowdfunding che ha raccolto il maggior numero di fondi per adesso in Italia è il lending. Qui il finanziatore fa un prestito a interesse alla società promotrice, investendo quindi i propri risparmi.
Ogni piattaforma adotta un modello diverso, ben specificato nella propria pagina di presentazione.
Perché la campagna crowdfunding di StartupItalia sta funzionando
Su Mamacrowd, leader in Italia per l’equity crowdfunding, la campagna crowdfunding di StartupItalia sta acquisendo un’importanza sempre maggiore. Questo perché racchiude in sé tutti i crismi del successo.
C’è un brand famoso nel settore, ovvero quello di StartupItalia, che da media company (in pratica, da “editore digitale”) col fulcro sulla narrazione del mondo delle startup in Italia si sta trasformando in un catalizzatore e rampa di lancio per il mondo dell’innovazione in Italia.
Ci sono partner e investitori affidabili. Tra i primi troviamo Dada, leader europeo nel settore Domain & Hosting, e Nana Bianca, uno dei più importanti acceleratori di startup presenti in Italia. Tra i secondi c’è una delle più famose figure legate all’imprenditoria digitale in Italia.
Stiamo parlando di Marco “Monty” Montemagno, da anni tra i più grandi comunicatori italiani sul mondo della tecnologia, dell’imprenditoria e non solo, presente nel progetto di StartupItalia con la sua 4books.
C’è un progetto ambizioso ma credibile: quello di seguire startup selezionate passo passo, dalla formazione dei founder (con la creazione di una academy specifica, che unisca spazi reali e virtuali) alla comunicazione dell’idea (attraverso un publisher di nuova generazione con una spiccata vocazione video) fino all’incontro con gli investitori, nel più grande evento dedicato annuale dedicato alle startup (l’Open Summit, che quest’anno, per la sua terza edizione, si è tenuto il 17 dicembre al Palazzo del Ghiaccio a Milano).
Il tutto sarà poi racchiuso in quello che si candida a essere il primo startup district d’Italia.
L’intento è quello di connettere tutto l’ecosistema che ruota intorno al mondo delle startup (founder, catalizzatori, investitori, studenti, aziende etc.) in uno spazio aperto e versatile dedicato al coworking, all’eventistica e all’academy.
La campagna crowdfunding di StartupItalia ha raggiunto il suo obiettivo minimo (500.000 € di raccolta fondi) ben prima della chiusura. Adesso si punta a raddoppiare la cifra nel tempo della permanenza su Mamacrowd. *
L’idea, la narrazione e la scelta, come spiega Alessandro Brunello, massimo esperto di Crowdfunding, sono i 3 fattori basilari e imprescindibili per il buon risultati di una campagna di Crowdfunding di successo.
L’obiettivo è tutt’altro che impossibile. Gli investimenti sulle startup in Italia, infatti, sono in continua crescita: solo nel 2018 hanno sfondato il muro del mezzo miliardo di euro, doppiando i risultati del 2017, e seguono un trend fortemente positivo in tutta Europa, dove negli ultimi tre anni gli investimenti sono quadruplicati, superando i 3,5 miliardi di euro. Tutto questo crea un’enorme opportunità di mercato nel nostro paese.
Saperla cogliere vuol dire essere padroni di un cambiamento che si preannuncia imminente. Chi ha scelto di investire nella campagna crowdfunding di StartupItalia ha capito subito il suo enorme valore. Da qui, quindi, il suo grande successo.